Cominciamo con il chiarire cos’è il Service Learning. Dal punto di vista generale, è un approccio che permette di realizzare percorsi di apprendimento in contesti di vita reale, finalizzati allo sviluppo di competenze disciplinari, trasversali, professionali e volti alla partecipazione attiva degli studenti (Fiorin, 2016).
Nei fatti, è una proposta estesa su scala mondiale pur secondo accezioni diverse, in letteratura infatti sono presenti numerose definizioni di Service Learning. Presentiamo quella di María Nieves Tapia, fondatrice e direttrice del Centro Latinoamericano de Aprendizaje y Servicio Solidario, che lo definisce come «un insieme di progetti o programmi di servizio solidale (destinati a soddisfare in modo delimitato ed efficace un bisogno vero e sentito in un territorio, lavorando con e non soltanto per la comunità), con una partecipazione da protagonisti degli studenti, che va dalla fase iniziale di pianificazione fino alla valutazione conclusiva e collegato in modo intenzionale con i contenuti di apprendimento (includendo contenuti curricolari, riflessioni, sviluppo di competenze per la cittadinanza e il lavoro)» (Tapia, 2006)
Nel contesto della Corporate Social Responsibility, il Service Learning è la possibilità offerta ai propri dipendenti di dedicare, ad esempio, 40 ore (= una settimana …) della propria giornata professionale, pagati regolarmente dall’azienda, per supportare attività in Associazioni NoProfit. E’ uno strumento molto importante, che di fatto stimola i dipendenti dell’azienda a prodigarsi nel sociale, senza necessita’ di prendere giorni di ferie o avere impatti sulla propria retribuzione.
Parlando di finanziamento delle Associazioni NoProfit, è importante segnalare come tipicamente le aziende propongano, all’atto della conclusione del servizio di Service Learning dei propri dipendenti, una donazione diretta con fondi propri.
Per l’Associazione NoProfit e’ quindi un doppio beneficio, di lavoro ed economico.
Si consideri l’esempio dell’azienda VMware, Inc. Ogni dipendente ha a disposizione 40 ore, alla fine del periodo l’azienda si impegna a donare 628.31 $ all’Associazione:
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In generale, il Service Learning viene anche comunemente riferito come Volunteering, proprio a sottolineare l’attività di puro volontariato, pur generalmente pagato dalle aziende. In questo contesto si e’ soliti distinguere due modalità:
la Paid-Release Time, dove di fatto l’azienda offre un numero di ore ai dipendenti che sono liberi di impiegarle in associazioni ed enti noprofit (in media, secondi il report CECP del 2019, sono 20 ore lavorative per-dipendente);
la Flexible Scheduling, che di fatto è una facilitazione ai dipendenti di avere un orario flessibile per poter inserire attività di volontariato nel loro programma.
Di seguito, secondo il report “Giving In Numbers”, pubblicato da CECP nel 2019, le principali opportunità di Volunteering offerte dalle aziende internazionali, con ampia percentuale di aziende con headquarter in America su un panel di quasi 200 imprese:
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La parte News di questo blog mostra molte statistiche e report sull’utilizzo di questo strumento, da considerarsi vera colonna del concetto stesso di Corporate Social Responsibility.